Published On: 02/08/2014Categorie: Blog, I reportage - Tango nel mondo, Spunti di vista sul Tango

Tangere
Il tocco del tango. Pubblichiamo in anteprima un primo stralcio delle bozze del libro di Monica Fabris in lavorazione con il titolo provvisorio “Nella rete del tango”…

Monica, filosofa e sociologa, presidente e socio unico dell’Istituto di ricerca “Episteme”, balla il tango e frequenta le milonghe (e i maestri) di mezzo mondo. E lo studia con la curiosità e la passione di chi lo ama.

La rivoluzione digitale non ha oscurato il fascino della materia, delle cose e soprattutto dei corpi: una milonga su Second Life non soddisferà mai le brame del popolo dei tangueri, una rete, una comunità, una tribù che segue una prima regola base: toccare.

 Il tango è prima di tutto un modo di riappropriarsi di un senso tanto fondamentale quanto spesso represso. Il tocco del tango è il tocco profondo del corpo che attraversa gli strati dell’epidermide, il tessuto muscolare, per arrivare al cuore e all’anima. È il tocco che scorre sulle note della musica e percorre le superfici della carne, delle braccia delle spalle e delle gambe. È stretta, carezza, palpeggiamento, spinta. È tutto ciò che la civilizzazione ha esorcizzato nei secoli fino a ridurre l’incontro tra due esseri umani a una stretta di mano completamente asettica, residuo di un ‘contatto’ più ricco, vario e dinamico che le regole della convivenza hanno interdetto.

 Il ballo mette in comunicazione-contatto due individui di sesso opposto seguendo il percorso inverso di quello codificato dalle regole sociali: prima il linguaggio dei corpi, poi quello delle parole, mediato dai vincoli inibitori della nostra psiche.

La riappropriazione non è solo percettiva, è una rivoluzione antropologica per cui a partire da uno spunto nato, forse, in una precisa fase storica in Argentina, si è evoluto in un orizzonte spazio-temporale completamente diverso per divenire terreno universale.

È il riemergere di una dimensione primitiva, antecedente alla cultura, un antidoto all’approccio mentale, cerebrale, intellettuale che permea i rapporti umani del nostro tempo.

Tangere diviene conoscere, ribaltando la prospettiva greca su cui si fonda l’approccio occidentale della conoscenza a partire dalla vista, come tutte le metafore della filosofia sottolineano, anteponendo uno sguardo idealista anche nelle forme di pensiero più empiriche.

Per questo il tocco del tango è il tocco di tutti i tocchi, la carezza tenera della mamma, la pacca benevola del padre, la botta giocosa del fratello, l’abbraccio eccitato dell’amante.

Ma, soprattutto, il tocco del tango è l’incipit di un’esperienza che coinvolge tutti i sensi, dall’odorato, all’udito, alla vista stessa.

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